mercoledì 7 marzo 2012

That's America

È bello conoscere le cose da dentro!

I giorni qui stanno scorrendo tranquilli e allo stesso tempo carichi di un'atmosfera surreale: è strano presenziare una realtà finora vista solo nei film.
Mi confermo sempre di più nella mia scelta di vivere lontano dagli ambienti ricchi, quegli ambienti privi del "sasón" che rende ricca l'esistenza.
Quell'America, tanto idolatrata e miraggio per tanti disperati o presunti tali, rivela il suo vero volto quando uno si addentra nei sobborghi dei negri, degli ispanici, di tutti coloro che sono cittadini di serie b o c... o semplicemente inesistenti per la legge e per il mondo formale... che nonostante tutto si approfitta della loro invisibilità.
Uomini e donne che frequentemente vivono in uno stato di sospensione, con i piedi in suolo statunitense, ma la mente proiettata alla loro terra, mandando "caricias de papel" a volti cari, "echando de menos" suoni, colori, sapori e sorrisi che incredibilmente sono diventati solo ricordi: il nuovo mondo non lascia spazio a quella solidarietà che era norma e che adesso sembra un assurdo.
...Non si può aspettare di essere ricchi per essere generosi e solidari: in genere, la generosità è inversamente proporzionale al conto in banca.
Allo stesso modo, non si può aspettare di avere tanti soldi per essere felici: paradossalmente, la felicità si dissolve nel nulla quanto maggiori sono le "cose" di cui uno si circonda... a poco a poco, queste scalzano persone e amici, occupando il posto da loro lasciato vuoto. E ci si ritrova infelici senza saper bene come sia potuto succedere, né come sia iniziato il tutto.

"That's America"!

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