domenica 9 settembre 2012

Viaggio di ritorno da Dajabón: l'alienazione del mondo urbano

Nel mezzo di odori forti, caldo asfissiante, spinte e colori intensi: un giorno di mercato come tanti a Dajabón. Centinaia di volti concentrati nel cercare di garantirsi ciò che gli spetta, in un contesto dove ognuno deve lottare per conquistare il suo spazio... Nei contesto urbani di perde l'attenzione per la persona e si diventa nient'altro che un numero in più nella grande massa di individui che corrono non si sa bene dove né perché. La depersonalizzazione degli individui porta con sé la sfiducia, in quanto l'ostilità dell'ambiente fa in modo che lo sconosciuto si presenti come una minaccia. Gli stessi spazi perdono il carattere familiare che hanno in un contesto comunitario. Nella città diventa più difficile sentire come propri gli spazi pubblici, che si convertono in beni di nessuno, per i quali è molto complicato reclamare diritti. La città è anche il luogo in cui, più che nelle zone rurali, la povertà diventa miseria, perdendo la sua dignità e acquisendo tratti di profonda degradazione. ...E l'attenzione generale è rivolta esclusivamente all'urbe, senza prendere in considerazione che i problemi della città nella maggior parte dei casi dipendono dall'oblio in cui sono cadute le zone rurali, le quali vengono sempre più spesso concepite esclusivamente come aree delle quali sfruttare le risorse che possiedono. Nessuna politica orientata alla risoluzione dei problemi urbani può aspettarsi di avere successo se non è opportunamente supportata da una parallela azione di incentivo e sviluppo delle aree rurali.

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